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Napoli-New York, quando i migranti erano gli italiani

Iniziate le riprese del nuovo film di Salvatores con Favino, da un soggetto di Federico Fellini

“Abbiamo bisogno di sognare e di desiderare questo film, una favola molto intelligente che fa parte di quelle storie che bisognerebbe sempre raccontare, tratta temi delicati in maniera molto tenera e dolce. Una narrazione soave capace di far riflettere e ricordaci che gli esseri umani sono sempre esseri umani, indipendentemente dalla latitudine”.

Così Pierfrancesco Favino ha risposto alle domande dei giornalisti nel giorno della conferenza stampa di presentazione di inizio riprese del film “Napoli-New York”, diretto dal regista Premio Oscar Gabriele Salvatores, tratto da un soggetto inedito di Federico Fellini e del suo inseparabile collaboratore Tullio Pinelli, scrittore e sceneggiatore di altissimo livello, l’unico capace di dare concretezza, e a volte logica, alle altrimenti indomabili fantasie partorite dal genio del Maestro.

Il film sarà distribuito da 01 Distribution e narra le vicende di due “scugnizzi” napoletani nell’immediato dopoguerra. Siamo nel 1949, tra le macerie di una Napoli piegata dalla miseria, tra vicoli spogli e macerie di antichi palazzi venuti giù. Dove la ricostruzione e la rinascita della città sul golfo, appare ancora una lontana chimera. I piccoli Carmine e Celestina tentano di sopravvivere vivendo di piccole cose. Dentro loro cresce sempre più forte la voglia di una nuova vita, lontana da tutti gli stenti. Magari una vita come quella della sorella di Celestina, emigrata anni prima in cerca di fortuna a New York. Così i due bambini, interpretati da Dea Lanzaro e Antonio Guerra, decidono di affrontare un viaggio epico e una notte s’imbarcano come clandestini su una nave diretta nella Grande Mela. Nella stessa nave trovano tanti emigranti italiani, con la vita vissuta riposta in una valigia chiusa con lo spago, alla ricerca di un’esistenza migliore in una metropoli sconosciuta, con il sogno, chissà, un giorno, di chiamarla casa. Favino è il commissario di bordo che offre aiuto e tranquillità ai due bambini.

Il cast conta anche sulla presenza di Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, la partecipazione di Omar Benson Miller, Tomas Arana e il fedelissimo di Salvatores, Antonio Catania.

Dodici le settimane di riprese previste tra Napoli, Trieste, Rijeka e gli studi di Cinecittà. La fotografia è di Diego Indraccolo, la scenografia di Rita Rabassini, i costumi di Patrizia Chericoni, le musiche di Federico De Robertis, il montaggio di Julien Panzarasa. “Napoli – New York” è prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia per Paco Cinematografica con Rai Cinema, con il contributo di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG.

Napoli-New York è solo alle prime settimane di riprese ma già sta suscitando enorme curiosità tra addetti ai lavori e spettatori. Incuriosisce soprattutto l’incontro tra uno dei migliori registi italiani in circolazione con un attore preparato e capace di dar luce propria a ogni personaggio interpretato. Un incontro, e questa forse è la cosa più sorprendente, avvenuto solo adesso, dopo tanti anni di brillante carriera che ognuno dei due ha avuto nel cinema italiano e mondiale.

Il desiderio di entrambi però, giurano Salvatores e Favino, era quello di lavorare insieme, sogno che covavano da lungo tempo. “Ringrazio Pierfrancesco Favino, con cui è tanto tempo che volevo lavorare, non solo porta emozioni a livello recitativo ma interviene a livello drammaturgico: ha cambiato il concetto del film e del suo personaggio. –  confida sincero il regista che poi prosegue – Questo è un tema attuale, una storia non didascalica e non ideologica, ma affettiva, a livello umano ci ricorda che anche noi siamo stati migranti”.

Dal ’49 ad oggi, la storia prende forme differenti, percorre strade inverse a sé stessa, ma torna con suoi viaggi della speranza, le sue paure, la sua rabbia o indifferenza. Riflettere sul messaggio che il duo Fellini e Pinelli prima e Salvatores adesso hanno voluto lanciare è una necessità e un dovere. Da lassù il Maestro guarda e sorride.

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